perla

Soltanto alla metà del ‘500 uno studioso olandese (Rondelius) ha stabilito che la perla è una “formazione patologica” delle ostriche perlifere.

La perla è costituita al 92% da carbonato di calcio: CaCO3.

Sotto forma di cristallini di aragonite collegati da una sostanza organica: la conchiolina, per circa il 6%.

Sostanza organica praticamente identica allo stato corneo che ricopre i gusci delle ostriche, con una minima parte di acqua pari a circa al 2%.

La perla è conosciuta da tempi immemorabili nei paesi orientali, nota ai Greci e i Romani probabilmente in seguito alle conquiste di Alessandro Magno.

La perla, è certamente, tra le gemme organiche, quella più costosa ed importante.

A lungo considerata il prodotto di fantastiche e poetiche azioni sui molluschi.

Plinio il Vecchio ci tramanda un’antica leggenda orientale secondo la quale, le ostriche, attirate alla superficie del mare dai raggi lunari, aprono le valve e sono fecondate da gocce di rugiada.

In realtà la formazione della perla avviene quando un corpo estraneo, forse un granello di sabbia, oppure un piccolo parassita, si deposita all’interno dell’ostrica perlifera ed il suo organismo, a causa di un meccanismo di difesa, ingloba l’intruso in una cisti intorno alla quale, deposita strati su strati di perlagione.

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